“Se avevamo più tempo, c’era uno spasso: girare per il Monumentale”.

Con queste parole la scrittrice Lalla Romano, piemontese di nascita ma milanese d’adozione, ci fa entrare in uno dei luoghi più magici della città.

Il Cimitero Monumentale di Milano è un vero e proprio museo a cielo aperto. 

I monumenti di arte funeraria che si incontrano lungo i viali sono un libro visivo della città che da fine Ottocento ha tumulato qui i suoi cari. 

Il progetto di Carlo Maciachini risale alla metà degli anni Sessanta dell’Ottocento, in una Milano in cui incalza la rivoluzione industriale e la borghesia sta cambiando il volto della città.

Appena varcata la soglia, la costruzione che si staglia davanti al visitatore è il Famedio.

Nome derivante dal latino famae aedes, ossia "tempio della fama", il Famedio è il luogo di sepoltura dei milanesi illustri e benemeriti.

Maciachini ha scelto per le architetture del Monumentale uno stile neogotico: marmo chiaro e pietra scura si alternano a rosoni, pinnacoli, un insieme di elementi che ci riportano alla summa delle architetture italiane.

Entrare nel Famedio è come fare visita a scrittori e uomini di cultura che da sempre sono nel nostro immaginario: Alessandro Manzoni, per primo, Alda Merini e Filippo Tommaso Marinetti, Salvatore Quasimodo, fino a Dario Fo e Franca Rame.

Passeggiare per i viali del Cimitero Monumentale dà la possibilità di respirare la storia di Milano sotto punti di vista sempre diversi. 

Le più diverse concezioni artistiche, filosofiche, letterarie si intrecciano e si riflettono nella grande varietà dei monumenti funebri. Possiamo ammirare monumenti con tracce di Scapigliatura e Verismo come la tomba Besenzanica di Enrico Butti, il Romanticismo con la sepoltura di Isabella Casati e il sogno della morte.
Anche l’arte contemporanea entra nel Cimitero Monumentale di Milano. Adolfo Wildt, scultore degli anni Trenta, crea delle sculture in bronzo di una leggerezza quasi tangibile. Lucio Fontana porta nei viali del Monumentale opere policrome che uniscono passato e presente della ricerca artistica.

Tra obelischi, edicole, sculture la visita al Cimitero Monumentale di Milano ci porta all’interno di un panorama variegato, a tratti bizzarro, e specchio di una cultura in cui arte e storia si fondono insieme.